2012 - 5. Spazi sonori

Rock the bus
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Rock the bus

Nascono tra le province di Como e Lecco nel maggio 2005, ponendosi come punto fermo la realizzazione di una proposta musicale di forte impatto caratterizzata da testi diretti, in qualche caso sfacciati, rigorosamente scritti in italiano. Il genere scelto dalla band, che trova una sua fin troppo generica definizione nella parola crossover, è fortemente influenzato da liriche che si rifanno alla durezza del rock più spigoloso, alla velocità metrica e alle rime del rap, senza però trascurare sprazzi di melodia.

Una sedia in meno
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Una sedia in meno

Musica per matrimoni, funerali, riti e celebrazioni della comunità ebraica; musica di gioia e malinconia, di sofferenza e leggerezza, per danzare e per riflettere, che fonde le antiche sonorità liturgiche alle melodie folk popolari, assimilando le influenze slave, balcaniche, turche, arabe e zingare.

Visione d’infinito
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Visione d’infinito

Hossein Alizadeh, maestro riconosciuto della grande tradizione persiana. Interpreta, improvvisa, crea: con il tar e il setar, e altri strumenti millenari, assieme al più antico di tutti, la voce umana.

Incontri inattesi
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Incontri inattesi

Il segno teatrale e il tessuto della musica  rivivono con lo spettatore eterne emozioni a ricordarci che il senso delle cose è racchiuso in noi viaggiatori curiosi  dello spazio e del tempo.

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