La Cenerentola. Grand Hotel dei sogni – Opera family
La Cenerentola. Grand Hotel dei sogni – Opera family
La Cenerentola. Grand Hotel dei sogni – Opera family
La Cenerentola. Grand Hotel dei sogni – Opera family
La Cenerentola. Grand Hotel dei sogni – Opera family
La Cenerentola. Grand Hotel dei sogni – Opera family
La Cenerentola. Grand Hotel dei sogni – Opera family

La Cenerentola. Grand Hotel dei sogni – Opera family

 

da La Cenerentola. Musica di Gioachino Rossini. Libretto di Jacopo Ferretti.

Adattamento musicale e drammaturgico a cura di AsLiCo

Don Ramiro Pierluigi D’Aloia
Dandini Alfonso Michele Ciulla, Pierpaolo Martella
Don Magnifico Ranyi Jiang, Matteo Mollica
Clorinda Jiayu Jin, Deborah Solange Martinez
Tisbe Julia Helena Bernhart
Angelina, sotto il nome di Cenerentola Arina Alexeeva, Marta Pluda
Alidoro Nicola Ciancio, Masashi Tomosugi
Lobby BoysCarmelo Crisafulli, Elia Galeotti, Duccio Zanone

Direttore
Riccardo Bisatti

Regia
Daniele Menghini

Scene Davide Signorini
Costumi Nika Campisi
Luci Gianni Bertoli
Assistenti alla Regia Andrea Piazza, Martin Verdross

Orchestra 1813

Produzione AsLiCo in coproduzione con Théâtre des Champs-Elysées e Opéra de Rouen

Nuovo allestimento

Opera domani – XXVI edizione
Progetto per la produzione di opere liriche introdotte da percorsi didattici

 

DAI 6 ANNI

Una delle favole più famose al mondo, musicata da Rossini, viene ambientata in quest’edizione di Opera domani in un Grand Hotel: un melting pot di culture e classi sociali differenti, una dimensione che fa dello scambio e dell’incontro una ricchezza, un luogo particolare e attuale, in cui un ospite illustre come un principe può incontrare e innamorarsi proprio di una cameriera, riconoscendo la vera bellezza che si nasconde dietro un grembiule sporco.

 

TEMI DIDATTICI dall’opera all’adattamento

Come sempre, Opera domani affronta temi attuali, dando la possibilità, attraverso il teatro, agli insegnanti di parlarne con gli studenti in classe, approcciandoli su diversi livelli in base alle età.

  • Diritti dell’infanzia diritto all’affetto familiare.
  • La condizione della donna: Cenerentola vive una condizione di sfruttamento proprio nell’ambiente familiare, dove dovrebbe essere invece protetta e amata.
  • Il viaggio: inteso come crescita, come esperienza per conoscere sé, il mondo, gli altri.
  • L’identità: costruire la propria fortuna, essere artefici del proprio destino, trovando dentro di sé la determinazione di affermare la propria identità, nonostante le difficoltà. Costruire il proprio futuro ogni giorno, pezzo dopo pezzo.

In questo kit troverai, come una vera e propria cassetta degli attrezzi, tutti gli strumenti che serviranno ai tuoi bambini per prepararsi alla visione dell’opera lirica partecipativa La Cenerentola. …beh, ma anche i grandi devono prepararsi allo spettacolo!

È l’alba. Nella cucina sotterranea del Grand Hotel dei sogni, Clorinda e Tisbe, le due viziatissime figlie del vecchio barone Don Magnifico, aspettano irrequiete la colazione facendo un gran baccano, mentre Cenerentola, figliastra del barone, è intenta a pre­parare dolci e caffè per gli ospiti dell’hotel. Da quando Don Magnifico è rimasto vedovo, ha sperperato tutta l’eredità della povera Cenerentola per soddisfare i capricci delle due figlie vanitose, trovandosi costretto a trasformare il suo vecchio palazzo in un Grand Hotel. L’arcigno barone ha obbligato Cenerentola a vestire gli abiti della cameriera, costringendola a svolgere tutti i lavori più umili e faticosi.

È appena sorto il sole e, come ogni mattina, Cenerentola si ritrova a sgobbare tra pentole e tegami. Alla porta dell’hotel bussa Alidoro, il pony express dei sogni, inviato di nascosto dal principe Don Ramiro: con la scusa di consegnare dei pacchi, Alidoro è incaricato di cercare una fanciulla buona e virtuosa con cui il principe possa sposarsi.

Cenerentola lo accoglie con affetto, mentre le sorellastre lo cacciano in malo modo. All’improvviso, i Lobby boys, i tre facchini dell’albergo, annunciano che il principe in persona sta arrivando proprio al Grand Hotel per invitare le figlie del barone al gran ballo. Don Magnifico architetta un piano diabolico: metterà fine alle ristrettezze del suo disastroso bilancio proprio grazie al ma­trimonio principesco!

Nel frattempo Don Ramiro si aggira per i corridoi dell’hotel. Il principe ha scambiato i suoi abiti con quelli del suo fedele servitore Dandini, per osservare in tutta libertà il vero comportamento delle fanciulle e scegliere così la sposa più saggia.

Appena gli occhi di Ramiro incontrano lo sguardo di Cenerentola sboccia l’amore.

Uno squillo di trombe annuncia l’arrivo del principe nella Hall del Grand Hotel. Si aprono le porte dell’ascensore e Dandini, da gran burlone, si presenta in abiti principeschi, spacciandosi per Ramiro! Don Magnifico e le figlie cadono nel tranello e lo accol­gono con grandi inchini. Il finto principe annuncia che la festa si terrà nel Salone delle Delizie del Grand Hotel e, mentre tutti si avviano festanti, Cenerentola implora il patrigno di condurre anche lei al ballo. Don Magnifico la respinge brutalmente e Alidoro, che ha assistito a tutta la scena, decide commosso di aiutarla.

Mentre Don Ramiro e Dandini cercano di salvarsi dalle asfissianti attenzioni delle sorellastre, nel Salone delle Delizie arriva una misteriosa dama. È Cenerentola, che elegantissima fa la sua apparizione tra lo stupore generale. Dandini, continuando a recitare la parte del principe, prova in tutti i modi a corteggiarla, ma lei dichiara di essersi innamorata del suo cameriere. Don Ramiro sente tutto ed è al culmine della gioia, vorrebbe sposarla subito, ma Cenerentola decide di mettere alla prova il suo amore la­sciandogli un bracciale: egli dovrà cercarla e riconoscerla, e solo quando l’avrà ritrovata potrà amarla. La giovane fanciulla fugge, mentre Don Ramiro, tornato nei panni del principe, giura di ritrovarla anche in capo al mondo. Intanto, Dandini informa Don Ma­gnifico di essere un semplice servitore, scatenando le ire del barone e delle perfide figlie. Nel frattempo, la povera Cenerentola è tornata a vestire gli umili panni della cameriera.

È scesa la notte sul Grand Hotel e un tremendo temporale impedisce la partenza del principe: il forte vento ha rovesciato la sua carrozza appena prima di partire. Ramiro, accompagnato dal fedele Dandini, torna di corsa nell’hotel per chiedere aiuto. Subito riconosce in Cenerentola la dama misteriosa del ballo e la chiede in sposa. Così la bella fanciulla, dopo aver perdonato il patrigno e le sorellastre, corona il suo sogno di libertà e, da serva sfruttata che era, sale al trono in un tripudio di gioia.

NOTE DI REGIA
di Daniele Menghini

«Il viaggio tra le fiabe è finito, il libro è fatto…
riuscirò a rimettere i piedi sulla terra?»
Italo Calvino

“Mi par d’essere sognando…”

Quando la più classica e popolare delle fiabe incontra la magia della musica, non può che nascere un capolavoro: è questo il caso de La Cenerentola di Gioachino Rossini.

Per immergerci nella bellezza di un’opera così esplosiva e travolgente e poterla poi condividere con un pubblico di ragazze e ra­gazzi, siamo partiti da una particolare suggestione: cosa accadrebbe se il vecchio barone Don Magnifico, dopo aver dilapidato l’intera eredità di Cenerentola per assecondare le fantasie delle sue due figlie capricciose, fosse costretto a trasformare il suo pa­lazzo in un Grand Hotel? Cenerentola si ritroverebbe ovviamente a sgobbare notte e giorno nelle vesti della povera cameriera sfruttata e maltrattata. E se un bel giorno alla reception si presentasse il principe in persona?

L’hotel è per sua natura un luogo di incontro, crocevia di culture, esperienze e identità differenti che possono confrontarsi e fon­dersi, al punto che anche una cameriera col suo grembiule sporco può incontrare gli occhi di un principe e riconoscere in quello sguardo il suo stesso sogno di felicità. Ed è proprio il sogno il ponte che collega la dimensione poetica e sospesa della musica di Rossini all’universo estetico del nostro allestimento.

Mi par d’essere sognando” sono le parole del libretto che aprono la stretta del finale primo, parole che hanno suggerito una ri­flessione: che aspetto avrebbe questo Grand Hotel se fosse il frutto del sogno di un bambino di dieci anni? Quali forme e colori forgerebbero la sua immaginazione? La nostra esplorazione intorno a La Cenerentola parte proprio dalla fantasia di un bambino e vuole dar vita ad un’esperienza che possa restare impressa per sempre nella mente e nel cuore anche dell’adulto che sarà do­mani.

È un hotel onirico, sospeso, coloratissimo, evocato da quella stravaganza illusoria che solo la creatività anarchica dei bambini può generare, uno spazio in cui finzione e realtà si mescolano in un gioco scenico vivace e dinamico, che vuole accompagnare i nostri giovani spettatori alla scoperta di una delle fiabe in musica più elettrizzanti del panorama operistico. Un viaggio avvincente a bordo di uno splendido ascensore che, dal fumo delle cucine nei sotterranei, ci porterà fino alle nuvole che avvolgono i comignoli del tetto e l’insegna al neon.

È bello pensare che i nostri ragazzi possano irrompere nel Grand Hotel con tutta la loro travolgente energia, diventandone gli ospiti speciali e avendo la possibilità di incontrare Cenerentola alle prese con le colazioni, Don Magnifico dietro il bancone della reception a gestire prenotazioni e check-in, Dandini e Ramiro per i corridoi del piano camere intenti a scappare dalle grinfie di Clorinda e Tisbe, mentre il pony express dei sogni Alidoro organizza il gran ballo nel Salone delle Delizie, insieme ai tre spasso­sissimi Lobby boys dell’albergo. Ci piace considerare il nostro spettacolo come una tappa speciale che ogni giovane spettatore fa nel suo viaggio di crescita individuale, trovando nell’esperienza teatrale un momento di condivisione collettiva, in cui si scopre parte di una comunità che finalmente si ritrova in un teatro dopo mesi di assenza e silenzio, per dar voce – e non solo metafori­camente – al proprio incessante entusiasmo.

E allora non vi resta che preparare le valigie ed entrare con noi nel Grand Hotel dei sogni!

RICCARDO BISATTI Direttore d’orchestra

Pianista e direttore d’orchestra, ha studiato pianoforte con il M° Commellato, ha iniziato gli studi di direzione d’orchestra con il M° Beltrami e attualmente presso il Conservatorio di Milano con il M° Agiman. Ha diretto “La serva padrona” di Pergolesi, “Bastiano e Bastiana” di Mozart, “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini, “Pierrot Lunaire” di Schönberg, “Cendrillon” di Viardot, “La traviata” di Verdi, “Kiki de Montparnasse” di Mannucci e “Acquaprofonda” di Sollima. Ha collaborato a “Cassandra, in te dormiva un sogno” di Podda ed a “La traviata” con regia di R. Scotto. Si esibisce regolarmente come pianista in importanti stagioni concertistiche. Ha vinto primi premi in concorsi nazionali ed internazionali fra cui il VII° Concours International de piano junior di Orléans ed il Premio Serbian National Theatre al IX Concorso internazionale per direttori d’opera “L. Mancinelli”. Nel 2017 in occasione della Giornata della Musica ha ricevuto la medaglia della Camera dei Deputati come riconoscimento al talento. Le sue esecuzioni sono state trasmesse da RaiRadio3, Radio Classique France, Radio Campus Orléans e Venice Classical Radio. Selezionato da Divertimento Ensemble, dal 2016 partecipa alle masterclass di musica contemporanea con M.G. Bellocchio. Dal 2021 fa parte del Goldberg Piano Trio e dell’Ensemble Iri da Iri. Ha diretto per OperaLombardia nella stagione d’opera 2022 Don Giovanni, regia di Mario Martone.

DANIELE MENGHINI Regista

Si diploma in regia teatrale alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Muove i primi passi come attore, diplomandosi alla Mumos, diretta da Gastone Moschin. Nel 2013 fonda la compagnia Malabranca Teatro per cui dirige e interpreta L’amantide, spettacolo che si aggiudica il Premio della Critica al Festival Direction Under 30 (I Teatri di Reggio Emilia). Lavora come assistente alla regia al fianco di Massimo Popolizio (Compagnia Orsini), Filippo Timi e Fabio Cherstich (Teatro Franco Parenti). Si avvicina al mondo dell’opera seguendo le prime due produzioni firmate da Davide Livermore per il Teatro Alla Scala. Nel 2020 cura la performance urbana Guerrilla Verdi per il Festival Verdi Off del Teatro Regio di Parma. Da ottobre 2020 è assistente di Graham Vick, in Zaide di W. A. Mozart (Teatro dell’Opera di Roma), La Bohème di G. Puccini (Teatro Comunale di Bologna) e Un ballo in maschera di G. Verdi (Teatro Regio di Parma). Nel 2022 firma la regia de La Cenerentola di G. Rossini per il Teatro Sociale di Como (Opera Domani) e de Il Barbiere di Siviglia per il Macerata Opera Festival.

 

 

 

MARTIN VERDROSS Assistente alla regia

Martin Verdroß, nato a Bolzano nel 1988, dopo aver conseguito la laurea in Design Industriale e Comunicazione Visiva alla Libera Università di Bolzano si specializza in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso la MDX di Londra e l’Accademia di Belle Arti di Venezia, incentrando il suo percorso di studi nel campo delle arti concettuali e della filosofia applicata. Dal 2012 pubblica una serie di testi di prosa vincendo il Premio Letterario del Südtiroler Künstlerbund. Inizia a sviluppare progetti interdisciplinari fra gli ambiti delle arti performative, teatrali e musicali, collaborando con artisti, cantanti lirici e compositori come Mischa Tangian a Berlino, Lukas Truniger a Zurigo e Julia Schuster a Londra. Lo stesso anno si aggiudica il terzo premio all’European Opera Directing Prize di Camerata Nuova. Dal 2017 lavora come assistente alla regia per le produzioni operistiche di Patrick Kinmonth al Staatstheater Karlsruhe e presso l’Opera di Colonia, mentre nel 2018 segue la produzione del Flauto Magico di Graham Vick al Macerata Opera Festival.

 

ANDREA PIAZZA Assistente alla regia

Laureato con lode in Regia alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e in Lettere all’Università Cattolica di Milano, è stato tra gli assistenti di Graham Vick al Macerata Opera Festival 2018. Ha partecipato a workshop di alta formazione con Krystian Lupa. Nel 2019 ha debuttato al Teatro Out Off di Milano con la prima nazionale di Non rimpiango nulla di Csaba Székely in collaborazione con PAV Fabulamundi Playwriting Europe. Con All You Can Hitler di BR Franchi vince le selezioni di Festival Invisible Cities 2020 e Dominio Pubblico 2021. Con Che cosa sono i morti di Francesco Toscani è finalista al Premio Scintille 2020. Nella stagione 2021-22 è prodotto dal Teatro Out Off con una nuova regia de Le serve di Jean Genet. Fondatore di Ensemble Teatro, con la compagnia ha diretto il monologo Venire al mondo (Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria) e nella primavera 2022 la nuova produzione del Teatro Out Off di Milano Edoardo II da Christopher Marlowe. Oltre alla prosa si interessa di teatro musicale per ragazzi, con regie per LaVerdi Orchestra Sinfonica di Milano, Verdi Off Teatro Regio di Parma, Teatro Dal Verme di Milano. Il suo videospettacolo Profili incerti è stato trasmesso in prima nazionale su Rai5 e ospitato al Festival Internazionale di Sibiu (Romania). Cura un corso di teatro presso la Società Filodrammatica Piacentina.

 

NIKA CAMPISI Costumista

Dopo una prima formazione universitaria all’Accademia di Belle Arti di Brera, prosegue la specializzazione in costume cinematografico presso il Centro Sperimentale di Cinematografia con i maestri Pietro Tosi e Maurizio Millenotti. Inizia la sua esperienza nel campo del costume teatrale come assistente di laboratorio, di progettazione e organizzativa. L’incontro con il costumista Gianluca Falaschi segna l’inizio di una prolifica collaborazione che le permetterà di affiancarlo nella realizzazione di molti spettacoli di lirica e prosa, per la regia di Davide Livermoore, Valerio Binasco, Lydia Steier, Lisa Natoli, Arturo Cirillo. Da qui nasce il nuovo percorso come costumista. Ha recentemente firmato il disegno costumi per “Resurrexit Cassandra” con la regia di Jan Fabre, è attualmente impegnata nella realizzazione di “Cenerentola”, prodotto dal Teatro Sociale di Como, Théatre des Champs-Elysées e Opéra de Rouen.

 

DAVIDE SIGNORINI Scenografo

Davide Signorini, nato a Vicenza nel 1991, trascorre l’infanzia nella città simbolo del Palladio scoprendo la passione per l’architettura e per il teatro.  Nel 2010 si trasferisce a Milano laureandosi nel corso di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Muove i primi passi nel mondo teatrale come attrezzista presso il Teatro alla Scala e come scenografo nei teatri di prosa milanesi.

Le prime importanti collaborazioni sono con il regista Lorenzo Ponte (“Tu sei Agatha”, Teatro Franco Parenti, e il progetto attualmente in corso sulle marginalità abitative “B.A.N. Buoni a Nulla” con il collettivo Praxis) e Pablo Solari (“Fino in culo al mondo”). L’incontro e sodalizio con il regista Daniele Menghini porta all’esplorazione del mondo lirico, oltre alla prosa, con la “Cenerentola: Grand Hotel dei Sogni” (Teatro Sociale di Como, Théâtre des Champs-Élysées e Opéra de Rouen de Normandie), “Il Barbiere di Siviglia” (Sferisterio di Macerata) e “Alla Luce”.  Firma inoltre le scene per Francesca Merli (“Quattro atti unici”, Biennale College Musica di Venezia) Chiara Callegari, il collettivo Pirate Jenny, Fattoria Vittadini, Michele Degan.

 

GIANNI BERTOLI Light designer

Da sempre appassionato di teatro, muove i primi passi nella drammaturgia contemporanea grazie al Teatro della Limonaia. Qui grazie al Festival Intercity e la compagnia Atto2/Laboratorio 9 si avvicina al mondo delle luci per lo spettacolo ricoprendo negli anni i ruoli di tecnico, operatore e direttore tecnico. Nel 2017/18 frequenta e si diploma al corso in Lighting Designer presso l’Accademia del Teatro Alla Scala dove ha avuto la possibilità di studiare e apprendere da Lighting Designer di fama internazionale. Dal 2018 lavora stabilmente come assistente, per numerosi designer in Italia e all’estero nelle principali fondazioni Liriche, e come Lighting Designer per progetti propri.

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