Installazione Discover The Unexplored
Installazione Discover The Unexplored
Installazione Discover The Unexplored
Installazione Discover The Unexplored
Installazione Discover The Unexplored

Installazione Discover The Unexplored

Installazione immersiva a cura di OLO creative farm

in collaborazione con Accademia Aldo Galli – IED Network di Como

Sponsored by Bianchi Group

 

La Stagione Notte 2023/24, promossa in collaborazione con il Comune di Como, si intitola GLEAM-X. Lo spazio sconosciuto, e vede molteplici iniziative, incontri, spettacoli per tutte le fasce d’età dedicati al tema dello spazio.

Il tutto comincerà già ad inizio settembre fuori dal Teatro. In Piazza Verdi, infatti, verrà posizionato un container, progetto supportato da Bianchi Group, con all’interno Discover the Unexplored, un’installazione immersiva creata da OLO creative farm.

L’installazione verrà inaugurata giovedì 7 settembre alle ore 18.30 e sarà poi visitabile fino all’1 ottobre, ad ingresso libero.

Con questa nuova iniziativa, Bianchi Group rinnova il suo decennale sostegno alla cultura e al Teatro Sociale, dando la possibilità ai cittadini e turisti di vivere una vera e propria esperienza immersiva verso l’ignoto.

Bianchi Group e il Teatro Sociale di Como – AsLiCo collaborano insieme da diversi anni, da quando la mia azienda ha scelto di sostenere il Teatro diventando Associato e creando così un legame solido e costruttivo. – racconta Mario Pittorelli, Presidente di Bianchi GroupSono molto contento di questa nuova iniziativa e anche molto curioso di vedere come sarà il risultato finale, ovvero un simbolo della nostra azienda e dei grandi trasporti, un container che verrà trasformato in un’opera d’arte. Sono sicuro che catturerà la curiosità del pubblico e sarà un grande inizio per la Stagione del Sociale”.

Il container all’esterno verrà trasformato in un’opera artistica a cura di Fabiola Porchi, in collaborazione con l’Accademia Aldo Galli – IED Network di Como, corso di pittura e linguaggi visivi: l’artista giocherà sulla contrapposizione tra umanità e intelligenza artificiale.

OLO creative farm, che da anni collabora col Sociale, ha fatto un grande lavoro per trasformare un container in un’esperienza immersiva.

Discover the unexplored è un salto di fede verso l’ignoto, un viaggio per raggiungere i nuovi confini della conoscenza. L’Uomo si confronta con l’intelligenza artificiale sperimentandone le potenzialità creative. Luoghi inesistenti e surreali si generano dinanzi agli occhi di chi ha la curiosità dell’esploratore, conducendolo un passo oltre il conosciuto per scoprire l’inesplorato.

L’installazione ha inizio con una proiezione che avvolge lo spettatore e che, grazie anche al sound design immersivo, lo trascina all’interno dello spazio. Un avatar lo guida nell’indagine dei mondi ignoti plasmati dall’intelligenza artificiale: al termine del viaggio avrà la possibilità di interagire con essa creando una propria immagine attraverso una descrizione testuale (prompt).

Discover the unexplored rappresenta un piccolo scorcio sulle possibilità dell’intelligenza artificiale in ambito creativo, un’occasione per far emergere un pensiero maggiormente consapevole rispetto a un tema molto dibattuto.

«Sarà anche artificiale, ma è pur sempre intelligenza: capacità di leggere tra le righe della realtà, di reagire opportunamente agli stimoli, di adattarsi alle condizioni esterne, di misurarsi con gli imprevisti e – come avviene in Discover the unexplored – anche di farli accadere. Di fronte all’avatar acuto e suadente che guida gli spettatori nell’installazione creata da OLO creative farm con l’apporto di Fabiola Porchi, ci si chiede se non sia umano, persino troppo umano». [Dal testo introduttivo di Roberto Borghi]

Al progetto partecipa anche Lechler, un’altra azienda Associata del Teatro Sociale – AsLiCo, sempre molto vicina alle iniziative culturali e artistiche, che ha offerto la fornitura di vernici.

Inaugurazione: 7 settembre – ore 18.30.

L’installazione sarà visitabile, ad ingresso gratuito, dall’8 settembre all’1 ottobre, nei seguenti orari:

martedì e giovedì ore 10.00-14.00; mercoledì e venerdì ore 16.00-19.00; sabato e domenica ore 10.00-18.00.

Il bello di Gleam-X, “l’oggetto cosmico” dal quale prende il nome la Stagione Notte 2023/2024 del Teatro Sociale di Como, sta nel fatto che nessuno sa bene che cosa sia. Scoperto quasi per caso pochi anni fa, ed entrato fulmineamente in un cono d’ombra, si è fatto notare per l’intensità delle sue emissioni luminose così come per l’estrema difficoltà nel rintracciarne la genesi più profonda. Gleam-X è insomma un’entità affascinante ma sottilmente perturbante proprio come l’Intelligenza Artificiale, “un oggetto tecnologico” di cui ormai si può dire che nessuno sappia bene cosa sia. Nel caso dell’IA però, a causa di una sequenza di allarmi lanciati dai suoi stessi “scopritori”, il senso di inquietudine ha preso il sopravvento sul fascino. L’installazione realizzata da OLO Creative Farm in occasione del varo della Stagione Notte del Teatro Sociale ha origine proprio dalla minaccia che sembra incombere su questo oggetto tecnologico misterioso: quanto è minaccioso? Ma soprattutto, si sono chiesti i farmers, quanto è misterioso e fino a che punto le sue facoltà creative possono emulare e prevaricare quelle dell’uomo? A un primo stadio Discover the unexplored consiste in un’operazione di verifica delle potenzialità espressive dell’IA: il risultato è una successione ininterrotta di paesaggi infantili e visionari, zuccherosi e deliranti; in sintesi, una sorta di versione lisergica dell’immaginario disneyano. A un livello ulteriore l’installazione si configura come uno strumento per familiarizzare con qualcosa che in fondo non ci è poi così estraneo. Quella della IA infatti sarà anche artificiale, ma è pur sempre intelligenza: capacità di leggere tra le righe della realtà, di reagire opportunamente agli stimoli, di adattarsi alle condizioni esterne, di misurarsi con gli imprevisti e anche di farli accadere. Di fronte all’avatar acuto e suadente che guida gli spettatori ci si chiede se non sia umano, persino troppo umano, come parrebbe suggerire la sua scaltra strategia di comunicazione. Il livello successivo del discorso consiste nell’accostare, e forse temerariamente contaminare, IA − anzi AI, come recita la sigla originaria in inglese − e DNA, come avviene nell’intervento pittorico esterno di Fabiola Porchi, un’artista che da tempi non sospetti ha focalizzato la sua ricerca sulla stretta contiguità tra dimensione umana e condizione animale. È una prospettiva ardita, che potrebbe avere il sapore di un invito così come di un monito, e che comunque può essere adottata solo individuando l’opportuno punto di vista: quello che consente di ricomprendere anche ciò che è artificiale nel mistero della vita.
Roberto Borghi

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