Esperienze di vita: essere trans. Dibattito e confronto con interventi di persone trans e racconti di esperienze personali.
Arte queer. Performance drag di Como Pride e burlesque a cura di Burlesque Experience, musica e chiacchiere.
in collaborazione con ComoPride
TRANSmettere è l’evento in programma mercoledì 30 novembre alle ore 19.00 sul palcoscenico del Teatro Sociale di Como.
Questo nasce dall’incontro tra il Teatro Sociale e il gruppo di Como Pride, attivo nella città per i diritti LGBTQ+ e delle minoranze discriminate.
Esperienze di vita e arte si mischiano per dare vita a un momento iniziale di dialogo e condivisione, seguito da un momento di musica e performance per trasmettere cosa significhi, nel 2022 e soprattutto in una città come Como, essere trans.
L’evento vuole essere un momento sia di formazione che di socialità per dare voce alle soggettività trans, trattando i temi della quotidianità di persona trans e l’arte e il suo significato per il movimento transfemminista, in vista dell’opera La Traviata del regista Luca Baracchini, in scena il 9 e l’11 dicembre 2022.
Sarà un’occasione per approfondire i temi della transgenerità e di tutti gli spettri di genere e di sessualità, temi che torneranno nell’allestimento di Traviata. I giovani artisti comaschi e le giovani artiste comasche della comunità di Como Pride partiranno dalle basi linguistiche per poi raccontare alcune esperienze di vissuto, mentre nella seconda parte dell’evento lasceremo spazio ad esibizioni artistiche queer.
Tematiche diverse che si intersecano tra loro in maniera indissolubile: l’arte come espressione e come mezzo di comunicazione da sempre utilizzato dalla comunità LGBT.
La serata si aprirà con una presentazione di Como Pride. Seguiranno poi le testimonianze e i racconti di persone della comunità LGBTQ+. Sarà un momento di dialogo e confronto, chiunque potrà intervenire. Si andranno a introdurre inizialmente le tematiche alla base del discorso: come capire di essere una persona trans? Come ha impattato questo sulla propria vita? E sulla visione di se stessi? Come è percepita l’identità non binaria all’interno della comunità, nelle scuole e nei luoghi di lavoro?
Il discorso poi di sposterà anche sull’arte e gli intervistati e le intervistate racconteranno del ruolo che questa ha avuto nei propri percorsi personali e come si lega alla lotta.
L’artista e fotografa Alle Bonicalzi racconterà della sua mostra “Invisibili”.
Si passa poi alle esibizioni artistiche. Gli ospiti potranno assistere in prima persona a diverse forme d’arte e performance queer, dalle Drag con Myssandria, Mixgender e Dislexia, figure di intersezione tra la politica di movimento e l’arte, alla burlesque experience con Monique Bonbon.
L’ingresso prevede anche una prima consumazione omaggio, servizio a cura del Baretto di Moltrasio attivo a partire dall’orario di ingresso alle 18.30. Si potrà continuare a consumare nel corso della serata, per poter proseguire a chiacchierare e scambiarsi opinioni, curiosità e ulteriori approfondimenti con i ragazzi e le ragazze.
Chi siamo
Como Pride nasce dall’Unione degli Studenti nel 2021, dal desiderio di alcuni ragazzi e ragazze di riportare il Pride dopo 22 anni a Como. L’anno scorso, quest’anno (e anche il prossimo!) siamo sces3 in piazza, con idee e tanta voglia di cambiare la città, per ribadire che la comunità queer comasca esiste e che vogliamo essere riconosciut3, e non più emarginat3. Como pride è un movimento intersezionale: affrontiamo infatti varie tematiche interconnesse, quali il trasfemminismo, la lotta contro l’abilismo, l’omobitransfobia, il razzismo e in generale qualsiasi forma di discriminazione.
Siamo ambientalist3, anticapitalist3, antirazzist3, indipendent3 da qualsiasi tipo di potere, siamo un movimento dal basso che ha come obiettivo creare davvero uno spazio per la comunità queer all’interno del territorio, sia fisico che mentale.
- Trans. Il termine trans è un termine ombrello, cioè raggruppa tutte quelle persone che si identificano diversamente rispetto al genere biologico assegnato loro alla nascita. Nel parlato generalmente si usa transgender, che è il termine universalmente più inclusivo.
- Espressione di genere. Maniera nella quale una persona in un determinato contesto sociale si esprime al mondo attraverso vestiti, gesti, apparenza, comportamento e interessi. Non è necessario che coincida con l’identità di genere o l’orientamento sessuale. Una persona che ha un’espressione molto differente dal genere che le appartiene può essere definita come non conforme.
- Identità di genere. Ciò con il quale una persona si identifica, questa può, indipendente dal sesso assegnato alla nascita, riconoscersi in caratteristiche valutate come maschili o femminili oppure totalmente o parzialmente neutre.
- Cisgender. Una persona che si identifica con il genere associato al sesso genitale che gli è stato assegnato alla nascita. In altre parole, è il contrario di transgender, inquanto trans in latino vuol dire al di là, e cis al di quà.
- LGBTQ+. è la sigla della comunità arcobaleno: L= lesbians; G=gay; B=bisexuals, T=trans e Q=queer. Il + indica poi tutti gli altri orientamenti sessuali non citati, e i supporters della comunità.
- Queer. Termine preso in prestito dall’inglese, che in passato voleva dire eccentrichǝ o bizzarrǝ. Col passare del tempo è diventata una parola dispregiativa, che indicava chiunque non rientrasse nei canoni cis-eteronormativi (es: gay, lesbiche, trans, intersex, o semplicemente maschi effeminati o donne mascoline), proprio come la nostra “checca” e simili. Tuttavia a partire dal secolo scorso quando sorsero i movimenti per l’emancipazione arcobaleno che conosciamo oggi, queer è diventata una parola d’orgoglio che indica chiunque e tutto ciò che riguarda la comunità lgbtq+ (non a caso la sigla appena citata ha la Q), ed è poi stata esportata con tale significato in molte lingue nel globo. Non è raro che delle comunità emarginate adottino termini dispregiativi per identificarsi, questo meccanismo di riappropriazione linguistica risulta efficace per distruggere la sua funzione di offesa. Si pensi a disabile o a nigga, anche se l’uso soprattutto della seconda dipende dal contesto e dalla persona afro-discendente.
- Transfemminismo. Movimento intersezionale che, partendo dalle rivendicazioni femministe, le amplia, combattendo quindi per ogni minoranza discriminata (oltre alle donne, le persone trans e la comunità LGBTQIA+, le persone non abili e quelle razzializzate).
- Spettro. Parola usata per parlare di genere o di attrazione, è messa in contrapposizione al modello binario per indicare a differenza di questo tutto un raggio sul quale le persone possono porsi
- AMAB E AFAB. Termini usati per indicare il sesso genitale di una persona presente alla nascita. AMAB sta per “assigned male at birth”, in italiano “assegnato maschio alla nascita”, mentre AFAB sta per “assigned female at birth” cioè “assegnata femmina alla nascita”. Questi termini risultano riduttivi nel definire il sesso biologico di una persona, specialmente nei casi di persone intersex o con variazioni delle caratteristiche di sesso. Si usano in generale per parlare di argomenti relativi a uno specifico tipo di corpo, non per identificare persone nello specifico.
- Intersezionalità. Incrocio tra lotte che al posto che essere prese singolarmente vengono analizzate insieme: non si può, ad esempio, parlare di giustizia climatica senza parlare di giustizia sociale; così come le discriminazioni si intersecano e si sovrappongono, anche le lotte per combatterle devono essere tali.
- Sesso biologico. Sesso di nascita determinato dagli organi genitali.
- Stereotipo di genere. Costruzione sociale frutto del patriarcato che impone, partendo dalla presupposizione del tuo genere (secondo il binarismo maschio-femmina) un ruolo sociale e di conseguenza un comportamento: “le donne sono più emotive e sensibili, quindi sono più propense al lavoro di cura” ad esempio, è uno stereotipo.
- Binarismo di sesso/genere (uomo/donna). Costruzione sociale che impone agli individui un genere, quello assegnato alla nascita dal sesso biologico. A questo corrispondono poi delle regole comportamentali a cui bisogna adeguarsi, da cui deriva una altrettanto rigida aspettativa su quali debbano essere il corpo, i comportamenti, gli atteggiamenti etc. Oltre a uomo e donna esistono anche persone che non si riconoscono in questi due binari così rigidamente separati, e si identificano come persone non binarie, cioè che escono fuori dall’imposizione di genere.
- Ideologia (o Teoria) del gender. E’ un’argomentazione inventata ad uno scopo politico negli ambienti vaticani nella metà degli anni ‘90, e viene attualmente utilizzata dal variegato movimento anti-gender. Nella versione italiana e tedesca dell’espressione, “gender” viene mantenuto nella sua forma inglese, perché suona più spaventoso delle controparti native. Quest’espressione consiste nel rappresentare in maniera fuorviante la posizione avversaria, non solo per attaccarla più facilmente, ma anche per passare come vittima pacifica (es: I libri Gender nelle scuole pretendono di eliminare ogni differenza tra bambini e bambine, e mirano ad omosessualizzare la società. Vanno subito fermati!). L’Italia ha visto il nascere di molte associazioni anti-LGBT di ispirazione cattolica. Tra queste, Provita, Sentinelle in Piedi, Giuristi per la Vita, Popolo della Famiglia e molte altre. Queste associazioni spesso perpetuano panici morali e disinformazione sulle tematiche queer e femminili, per questo sono dellз terroristз che vanno fermate.
Lungometraggi
Petite fille
Tom Boy
Mery per Sempre
The Danish Girl
La vita di Adele
Chiamami col tuo nome
Letture
“Ripartire dal desiderio”, Elisa Cuter
“King Kong Theory”, V. Despentes
“Fare e disfare il genere”, Judith Butler
“La gaia critica”, Mario Mieli
“Testo tossico”, Paul Preciado
“Middlesex”, Jeffrey Eugenides
“LGBTQIA+”, Antonia Caruso
“Una stanza tutta per sé”, Virginia Woolf
“Sex work is work”, Giulia Zollino
“La mia adolescenza trans”, Fumettibrutti
LA SERATA SI TROVA ANCHE ALL’INTERNO DELL’
ABBONAMENTO UNDER30!
Per i giovani dai 18 ai 30 anni il Teatro ha creato l’Abbonamento Under30,
selezionando 6 spettacoli di diversi generi – a soli 60€ –
ciascuno legato a serate create ad hoc, come giochi, aftershow, aperitivi, approfondimenti, ecc.