in collaborazione con Conservatorio di Como
In Sala Bianca, domenica 13 marzo alle 11.00 si esibirà l’OhFly Saxophone Quartet, gruppo di recente formazione, nato dall’incontro di quattro studenti appartenenti alla classe del M° Franco Brizzi e cresciuti dentro le mura del Conservatorio di Como: sax soprano Filippo Oggionni, sax contralto Sofia Sabadini, sax tenore Lorenzo Peccedi, sax baritono Camilla Borgnino.
Il repertorio del quartetto spazia dalla musica classica alla musica moderna e ai grandi classici jazz. Risveglio in quartetto di saxofoni sarà l’occasione per apprezzare le potenzialità e diverse sfumature timbriche di uno strumento versatile e affascinante come il saxofono.
PROGRAMMA
Il concerto inizia con Trois Pièces (dalle sonate K427, K474 e K519). Partendo dalla vastissima produzione clavicembalistica di Domenico Scarlatti, il compositore francese Gabriel Piernè ricava una composizione suddivisa in tre movimenti. Dalla Sonata in sol maggiore K427 si potrà ascoltare il primo movimento Presto, quanto possibile. Si prosegue con il secondo movimento, Andante e cantabile, tratto dalla Sonata in mi bemolle maggiore K474, per concludere con il Vivacissimo della Sonata in fa minore K519.
A seguire Quatuor pour saxophones è un quartetto per saxofoni che porta la firma di Alfred Desenclos, compositore francese vincitore del Prix de Rome nel 1942. Inizialmente scritto per il Marcel Mule Quartet, la composizione è un tipico quartetto francese, morbido e soave. L’inizio del brano, che vede come protagonista il saxofono soprano, guarda stilisticamente al jazz per poi proseguire con uno stampo più lirico, piuttosto lento, caratterizzato da una semplice melodia. La tensione si accumula gradualmente fino all’unisono finale, introdotto in modo drammatico da energiche esplosioni sonore.
Jun Nagao, contemporaneo compositore giapponese, condensa nella scrittura di Comets from “The Planets” numerosi elementi caratteristici del proprio stile. Dopo un attacco deciso con un andamento frenetico, si approda improvvisamente a melodie dolci e atmosfere ariose, per poi crescere nuovamente d’intensità nel finale. Con cambi di agogica, ampio uso delle dinamiche, accenti e glissati, Nagano tiene l’ascoltatore col fiato sospeso fino alla fine. Sorprendente e divertente.
Il francese Bertrand Peigné propone con Dvorakarian delle variazioni su un tema di Dvorák: traspirano le sonorità delle musiche popolari slave da cui il boemo traeva ispirazione, rielaborandole con freschezza e spontaneità in un linguaggio influenzato soprattutto da Wagner e Brahms.
Infine Selection from Porgy and Bess nell’arrangiamento di Bill Holcombe, i temi più conosciuti e le arie più evocative della celeberrima opera di George Gershwin fluiscono l’una nell’altra senza soluzione di continuità, in una brillante composizione estremamente evocativa dello stile del compositore americano.