Ninfe, filosofi e regine

Ninfe, filosofi e regine

Cortile Museo Civico
mercoledì 14 luglio – ore 21.30

ovvero la musica ai tempi di Rubens

Biagio Marini (1597 – 1665)
da Gli affetti musicali (Venezia 1617)
il Monteverde, brando il Boncio, Gagliarda la Caotorta, la Giacintina

Claudio Monteverdi (1567 – 1643)
da Il ballo delle Ingrate (Mantova 1608)
Ballo

Giovanni Paolo Cima (ca. 1570 – 1630)
da Concerti ecclesiastici (Milano 1610)
Sonata prima

Fabrizio Caroso
da Nobiltà di dame (Venezia 1600)
Amorosina Grimana. Balletto in lode della ser.ma signora Moresina Moresini Grimani principessa di Venezia

Fabrizio Caroso – Orazio Martir Romano
Barriera con le mutanze di gagliarda dell’autore

Girolamo dalla Casa (? – 1601) – Giovanni Bassano (1558 – 1617)
Diminuzioni sopra Ancor che col partire di Cipriano de Rore

Fabrizio Caroso da Sermoneta (ca. 1527 – 1605)
da Nobiltà di dame (Venezia 1600)Nuova regina. Balletto in lode della cr.ma madama Maria de Medici regina di Francia

Fabrizio Caroso – Ercole Santucci Perugino (fl. 1614)
Alta regina modernata dall’autore

Giovanni Paolo Cima
Sonata seconda

Giovanni Battista Buonamente (c. 1595 – 1642)
dal Quarto Libro de Varie Sonate (Venezia 1626)
Ballo del Granduca

Fabrizio Caroso
da Nobiltà di dame (Venezia 1600)
Alta Gonzaga. Balletto in lode della ser.ma donna Leonora de Medici Gonzaga duchessa di Mantova

Giovanni Bassano (1558 – 1617) – Orazio Bassani (1550 – 1615)
Diminuzioni sopra Signor mio caro di Cipriano de Rore

Anonimo
Ciaccona

Ricostruzione coreografica Ilaria Sainato
Costumi  Anna Cavaliere

La Girometta

ballerine Isabella Cecchini, Maria Costantini, Ilaria Sainato
flauti dolci Marco Rosa Salva
arciliuto Pietro Prosser
viola da gamba Cristiano Contadin

Rubens oltre ad essere un grande pittore fu un uomo di profonda cultura, raffinato classicista e collezionista antiquario. Il nostro spettacolo indaga nella musica e nella danza a lui contemporanee forme e modelli accostabili al suo lavoro. Abbiamo dunque cercato quelle legate alle città ed alle corti che Rubens frequentò (soprattutto negli anni del suo soggiorno italiano) e che ricordino nei loro elementi costitutivi aspetti della sua opera, del suo pensiero e della sua formazione culturale. Le composizioni di G. P. Cima e di B. Marini sono tra i primi esempi di sonata strumentale, una tra le fondamentali invenzioni del barocco musicale, forma che deriva dalla pratica di improvvisare o scrivere diminuzioni (variazioni) su madrigali famosi: una forma di rielaborazione di modelli classici, non diversamente dal modo in cui Rubens si riferiva ai suoi modelli artistici. Le diminuzioni su madrigali di Cipriano de Rore testimoniano l’incontro della cultura musicale fiamminga con quella italiana. Lo stesso principio della variazione si ritrova anche nella danza di questo periodo: abbiamo scelto coreografie composte da più mutanze (variazioni) su uno stesso schema ritmico/coreografico o su uno stesso basso (come la ciaccona o il ballo del Granduca) e coreografie «modernate», cioè fioriture (variazioni) di danze ormai considerate ‘classiche’. Tutte le danze eseguite sono ricostruite da trattati coreografici dei primi anni del XVII secolo e secondo la prassi esecutiva dell’epoca. Non abbiamo voluto ricostruire gli sfarzosi abiti dei ritratti di Rubens ma ci siamo lasciati ispirare dall’intensa vitalità e dagli improvvisi tocchi di colore delle sue dee, ninfe e personaggi mitologici.
Ilaria Sainato

LA GIROMETTA
L’ensemble, composto da danzatori e musicisti specializzati nell’esecuzione di danza e musica antica con un repertorio che va dal XV al XVIII secolo, realizza spettacoli di danza e musica rinascimentale e barocca secondo la prassi esecutiva musicale dell’epoca. Le musiche utilizzate, eseguite da strumenti originali, provengono dagli stessi trattati coreutici oppure da fonti contemporanee; l’orchestrazione e la prassi esecutiva, la ricostruzione delle fonti lacunose si basano su rigorose ricerche storiche e musicologiche. Uno dei filoni di ricerca più interessanti che il gruppo persegue è quello dei rapporti tra musica, danza e matematica (anche nelle sue applicazioni pratiche, come l’architettura, o filosofico-esoteriche come la numerologia): si veda ad esempio lo spettacolo Gli atti col danzar, con danze ricostruite dai trattati di Domenico da Piacenza, Guglielmo Ebreo da Pesaro-Giovanni Ambrosio e musiche di J. Ciconia, G. Dufay, J. Desprez. Altri ambiti di ricerca del gruppo sono le committenze per occasioni e ambienti specifici o la produzione di singoli autori, come nel caso dello spettacolo Dufay e i Malatesti, ideato e realizzato per la Sagra Musicale Malatestiana 2001. La Girometta si è esibita in varie rassegne e festival, in Italia e all’estero, tra cui: Festival dei Saraceni di Pamparato, Sagra Musicale Malatestiana (Rimini), TrentoMusicAntica, Internationales Festival der Laute (Fussen), Gubbio Arte Medievale, Festival Contemporaneamente Barocco (Siena), Festival storico di Parenzo (Croazia) e altri. L’ensemble, oltre a tenere corsi di danza, musica per danza, prassi esecutiva presso la Scuola di Musica Antica di Venezia, si presta volentieri alla didattica, tenendo seminari in altre istituzioni, quali il Conservatorio di Potenza, il Conservatorio di Venezia, la Facoltà di musicologia di Cremona.

Isabella Cecchini Ha collaborato a diverse produzioni liriche come assistente alla regia e costumi (Norma, Teatro Civico di Sassari, Teatro Municipale Verdi di Salerno; Ivanhoè, Festival della Val d’Itria; Il trionfo di Clelia di Gluck, Teatro Rossini di Lugo; Il barcheggio di Cavalli, Teatro della Fortuna di Fano). Ha studiato danza rinascimentale e barocca con D. C.Colonna, B. Gondoni, C. G. Moura, A. Yepes. Ha partecipato come ballerina e mimo ad allestimenti di opere antiche (Il ballo delle Ingrate e Il combattimento di Tancredi e Clorinda, Dido & Æneas, La fida ninfa, Così fan tutte).

Maria Costantini Laureata in storia all’Università di Venezia, studia e pratica danza rinascimentale e barocca dal 1992. Collabora stabilmente con la SMAV di Venezia e l’ensemble La Girometta per la realizzazione di corsi, convegni, spettacoli come danzatrice e costumista. Cura interventi di pratica e studio della danza antica e del costume presso scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado.

Ilaria Sainato Si è laureata presso la Facoltà di Musicologia di Cremona, con una tesi in filologia sulla danza italiana del Quattrocento. Ha studiato danza rinascimentale e danza barocca con V. Daniels, B. Sparti, B. Gondoni, A. Pontremoli, D. C. Colonna, A. Yepes. Ha frequentato corsi di danza classica e contemporanea presso Slapstick (Cremona), CTR e Kairos (Venezia). Dal 1997 insegna danza rinascimentale e e barocca presso scuole, istituzioni e associazioni italiane e straniere e dal 1999 è docente di danza rinascimentale presso la SMAV di Venezia. Ha esteso la sua ricerca ai problemi di ricostruzione dello spettacolo teatrale con musica nei secoli XVII e XVIII, in particolare per quanto riguarda allestimento e gestualità, collaborando a diverse produzioni teatrali, tra le quali: Don Giovanni, Il ballo delle Ingrate, La fida ninfa, Atalanta Fugiens di M. Maier, Flavio Cuniberto di G. D. Partenio di cui ha curato la regia. È stata assistente alla regia per: Mulier Fortis di J. B. Staut, The fairy Queen e Così fan tutte (regia Deda Cristina Colonna), Madama Butterfly e Turandot (regia Hiroki Ihara), Rigoletto (regia Ivan Stefanutti).

Marco Salva RosaHa studiato flauto dolce con A. Bova a Venezia e con P. Memelsdorff a Bologna, dove si è inoltre laureato al Dams con una tesi in drammaturgia musicale. Ha al suo attivo una vasta attività concertistica, in Italia ed all’estero, collaborando con complessi di musica antica tra i quali Sonatori della Gioiosa Marca, Venice Baroque Orchestra, Cappella Ducale di Venezia, Ensemble Antonio Draghi, Cappella della Pietà dei Turchini, L’Aura Soave, Il Complesso Barocco, Consort Veneto, I Barocchisti, Il Viaggio Musicale, La Venexiana. Ha effettuato registrazioni per: RAI, ORF, e per le etichette Stradivarius, Echo, Fonit Cetra, Tactus, Nuova Era, Skira, Naxos, Opus 111, Glossa. Dirige la Scuola di Musica Antica di Venezia.

Pietro Porsser Si è diplomato in chitarra nel 1989 presso il Conservatorio di Riva del Garda, e in liuto nel 2001 presso il Conservatorio di Roma. Come continuista e solista si esibisce assieme a numerose formazioni italiane (Ensemble Cordia, Consortium Carissimi, L’Arte dell’arco, I solisti veneti, Orchestra Barocca di Venezia, Baroque Bozen Orchestra, Academia Montis Regalis) e straniere (Capella Savaria Szombathely, Piccolo Concerto Vienna, Ensemble 1704 Praga, Divino Sospiro Lisbona), partecipando a concerti, spettacoli e registrazioni in numerose rassegne di musica antica italiane, e in tutta Europa. Ha partecipato a circa 70 incisioni per cd e radio, tra cui l’integrale dei doppi-concerti per mandora, scacciapensieri e archi di J. G. Albrechtsberger. Dal 2005 rappresenta il liuto europeo all’International Lute Meeting di Atene, esibendosi a fianco dei maggiori oudisti di cultura araba. Nel 1996 si è laureato in Musicologia all’Università di Pavia con una tesi su mandora e calichon, dei quali è considerato uno dei maggiori esperti internazionali.

Cristiano Contadin Diplomato in pianoforte e in viola da gamba, collabora con formazioni italiane e straniere specialiste nella prassi esecutiva antica, tra cui Accademia Bizantina, Ensemble Il Suonar Parlante, I Barocchisti, La Venexiana, Il Giardino Armonico, Ensemble Elyma, l’Arte dell’Arco, e come solista in orchestre come la Filarmonica della Scala, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna suonando in Europa, Giappone, Africa. Da anni si dedica al repertorio per quartetto di viole da gamba iniziando con l’Accademia Strumentale Italiana, Accademia Dià Pasón e il Quartetto Italiano di Viole da Gamba, e attualmente con Il Suonar Parlante con il quale ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali. È docente di viola da gamba al Conservatorio di Venezia e presso l’Academy of Music & Music Communication of Esbjerg in Danimarca. Si dedica alla pubblicazione di opere dedicate alla viola da gamba coordinando la collana La voce dell’Ambasciatore per la casa editrice MUSEDITA. Suona una viola da gamba basso veneziana della prima metà del Settecento.