Martha Graham Dance Company

Martha Graham Dance Company

Parco Villa Olmo, Como
sabato, 9 luglio 2011 – ore 21.30

Direzione esecutiva
Allen LaRue
Direzione artistica
Janet Eilber

Coreografia
Martha Graham

Danzatori
Tadej Brdnik, Katherine Crockett, Jennifer DePalo
Carrie Ellmore-Tallitsch, Maurizio Nardi, Miki Orihara
Blakeley White-McGuire, Jacqueline Bulnes, Lloyd Knight
Mariya Dashkina Maddux, Samuel Pott, Ben Schultz
Andrea Murillo, Lauren Newman, Xiaochuan Xie
Greta Campo, PeiJu Chien-Pott, Iris Florentiny

Senior Artistic Associate
Denise Vale
Paul Szilard Productions. Inc.

in collaborazione con
Daniele Cipriani Entertainment

Major support for the Martha Graham Dance Company is provided by

National Endowment for the Arts
New York City Department of Cultural Affairs
New York State Council on the Arts
The Artists employed in this production are members of the American Guild of Musical Artists AFL-CIO.
Copyright to all dances except Lamentation Variations is held by the Martha Graham Center of Contemporary Dance. All rights reserved.

EMBATTLED GARDEN

Prima rappresentazione: New York, Adelphi Theatre, 3 aprile 1958

Coreografia e costumi Martha Graham
Musica Carlos Surinach*
Scene Isamu Noguchi
Disegno luci Jean Rosenthal (adattamento Beverly Emmons)
Eve Miki Orihara
Adam Tadej Brdnik
Lilith Carrie Ellmore-Tallitsch
Lo straniero Maurizio Nardi

In una foresta di pali pieghevoli e alberi stilizzati, Martha Graham ha creato il suo giardino dell’Eden che, secondo il critico Walter Terry, era un giardino carico di grande tenerezza piuttosto che di solennità biblica. L’Amore, è stato detto, non obbedisce alle regole dell’amore ma soccombe ad una legge più antica e rude. In un gioco rumoroso, schietto ed erotico, questa tragi-commedia esplora l’amore sacro e quello profano. Rotta dallo Straniero mondano e dalla sua compagna Lilith (la prima moglie di Adamo), l’innocenza del Giardino dell’Eden viene profanata. Graham spogliò velocemente il lavoro da ogni sentimentalismo, preferendo tuffarsi direttamente nella passione violenta che stava in agguato appena sotto l’apparenza sacrale. L’innocenza di Adamo ed Eva non fu mai ripresa; solo in una delle scene finali della coreografia una Eva più saggia ma più triste culla Adamo in un momento di tenerezza, come una madre che conforta, ma anche un’erotica compagna.

*© Associated Music Publishers, Inc.

DIVERSION OF ANGELS

Prima rappresentazione: New London, USA, Palmer Auditorium, 13 agosto 1948

Coreografia e costumi Martha Graham
Musica Norman Dello Joio*
Disegno luci Jean Rosenthal (adattamento Beverly Emmons)
La coppia in bianco Katherine Crockett, Samuel Pott
La coppia in rosso Jacqueline Bulnes, Maurizio Nardi
La coppia in giallo Xiaochuan Xie, Tadej Brdnik
Danzatori PeiJu Chien-Pott, Mariya Dashkina Maddux
Andrea Murillo, Lauren Newman, Lloyd Knight

È un luogo fatto di rocce e scale, con il corvo, la benedizione, il tentatore, la rosa. È specchio del desiderio del cuore; il gioco dello spirito dopo la fatica; giochi, voli, fantasie, la realizzazione delle volontà dell’amante; le possibilità della fantasia, allo stesso tempo faticose e tenere; umori di innocenza, ghirlande, vangeli, Joy sulla Wilderness Scala, deviazione di angeli.
Ben Belitt

La coppia in bianco, secondo Martha Graham, rappresenta l’amore maturo in perfetto equilibrio, quella in rosso l’amore erotico, e quella in giallo l’amore adolescenziale. La danza non segue alcuna storia. L’azione si svolge nel giardino immaginario dell’amore. Quando Martha Graham creò questa danza si ispirò dichiaratamente all’arte del pittore surrealista Vassily Kandinsky. Vedendo per la prima volta un lavoro di Kandinsky rimase esterrefatta dall’uso dei colori: una gettata di rosso su un fondo blu. Decise dunque che voleva ricreare ed esprimere la medesima cosa nel suo proprio linguaggio, la danza. Diversion of Angels è il risultato di questa volontà e la Ragazza in Rosso che solca il palcoscenico, bellissima, è la striscia di tintura rossa che taglia la tela di Kandinsky.

*© Carl Fischer, Inc.

LAMENTATION VARIATIONS
Prima rappresentazione: New York, Joyce Theatre, 11 settembre 2007

Coreografia Richard Move, Larry Keigwin, Bulareyaung Pagarlava

Musiche
DJ Savage, Ballet for Martha (basato su L. van Beethoven, Sinfonia n. 5)
Frédéric Chopin, Notturno op. 15 n. 2 in fa diesis maggiore
Gustav Mahler, Die zwei blauen Augen von meinem Schatz (da Lieder eienes fahrenden Gesellen)

Luci Beverly Emmons

Pagarlava Variation Jacqueline Bulnes, Tadej Brdnik, Samuel Pott, Ben Schultz
Move Variation Katherine Crockett
Keigwin Variation La compagnia

Lamentation Variations è un evento, originariamente concepito per commemorare l’anniversario dell’11 settembre. Il lavoro si apre con un filmato di Martha Graham negli anni ’30 che danzava il suo nuovo assolo Lamentation, oggi trasformatosi in un’icona. Queste ‘Variazioni’ sono state sviluppate con precise regole di creazione dai tre coreografi: ad ognuno di loro è stata chiesta un’improvvisazione sulla base della reazione al filmato di Martha Graham, secondo le seguenti regole: 10 ore di prova, musica non originale o silenzio, costumi e luci semplici. Questi lavori avrebbero dovuto essere rappresentati in quella sola occasione, ma il successo del pubblico fu tale che il titolo è stato aggiunto nel repertorio della compagnia.

CHRONICLE
Prima rappresentazione: New York, Guild Theatre, 20 dicembre 1936

Coreografia e costumi Martha Graham
Musica Wallingford Riegger
Disegno luci Jean Rosenthal (adattamento David Finley, Steven L. Shelley)
I. Spectre–1914: Drums – Red Shroud – Lament

Danzatore Blakeley White-McGuire

II. Steps in the Street: Devastation – Homelessness – Exile
Danzatori Carrie Ellmore-Tallitsch
Jacqueline Bulnes, Greta Campo, PeiJu Chien-Pott
Katherine Crockett, Mariya Dashkina Maddux, Iris Florentiny
Andrea Murillo, Lauren Newman, Xiaochuan Xie

III. Prelude to Action: Unity – Pledge to the Future
Danzatori Blakeley White-McGuire, Carrie Ellmore-Tallitsch
Jacqueline Bulnes, Greta Campo, PeiJu Chien-Pott
Katherine Crockett, Mariya Dashkina Maddux, Iris Florentiny
Andrea Murillo, Lauren Newman, Xiaochuan Xie

Una risposta alla minaccia del fascismo in Europa; nello stesso anno, Graham aveva rifiutato l’invito a prendere parte ai Giochi Olimpici del 1936 in Germania, dichiarando: «Attualmente trovo impossibile che io possa danzare in Germania. Molti artisti che conosco e rispetto sono stati perseguitati, privati del loro diritto a lavorare per ragioni ridicole e infondate; considero impossibile accettare l’invito, poiché mi identificherei con il regime che ha reso possibile cose del genere. Inoltre, alcuni elementi del mio gruppo non sarebbero i benvenuti in Germania». Chronicle non tenta di mostrare le realtà del conflitto; piuttosto lo fa evocando immagini di guerra, anteposte al suo fatale inizio, descrive la devastazione dell’anima che lascia lungo il suo cammino, e suggerisce una risposta.

MARTHA GRAHAM
Ho trascorso tutta la mia vita con la danza e questo permette alla vita di svolgersi in un modo molto intenso. Certo, a volte non è piacevole. A volte è perfino terribile. Ma tuttavia è inevitabile.
La visione rivoluzionaria e artistica di Martha Graham ha avuto un impatto profondo e duraturo sull’arte e sulla cultura americane. Il suo audace uso di soggetti di impatto sociale e le performance cariche di emotività hanno reso la sua danza una forma d’arte unica americana, che la nazione ha a sua volta condiviso con il mondo. La sua creatività ha attraversato i confini artistici e abbracciato tutti i generi. Graham ha collaborato con i principali artisti visivi, musicisti e designers del suo tempo, tra cui lo scultore Isamu Noguchi e i fashion designer Halston, Donna Karan e Calvin Klein, così come compositori come Aaron Copland, Samuel Barber, William Schuman, Norman Dello Joio, e Gian Carlo Menotti. Influenzando generazioni di coreografi e danzatori tra cui Merce Cunningham, Paul Taylor e Twyla Tharp, ha cambiato per sempre la visione della danza. Margot Fonteyn, Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov hanno grazie a lei ampliato la loro arte. Tra i suoi allievi, molti attori – compresi Bette Davis, Kirk Douglas, Madonna, Liza Minnelli, Gregorio Peck, Tony Randall, Eli Wallach, Anne Jackson e Joanne Woodward – cui ha insegnato ad utilizzare i loro corpi come strumenti espressivi.
Con una pratica artistica profondamente radicata nel ritmo della vita americana e nelle lotte dei singoli, Graham ha proposto una sensibilità spiccatamente americana per ogni tema che ha esplorato. «La danza rivela lo spirito del paese in cui ha radici», scrisse in un saggio del 1937 (Una piattaforma per la danza americana). Consistentemente alimentata da temi sociali, politici, psicologici e sessuali, la coreografia di Graham è senza tempo e collega il pubblico passato e presente. Opere come Revolt (1927), Immigrant: Steerage, Strike (1928) e Chronicle (1936) testimoniano l’impegno di Martha Graham nell’affrontare difficili questioni contemporanee e hanno contribuito a definirla un’artista coscienziosa e politicamente incisiva.
È sempre stata una forte sostenitrice dell’individuo nel corso della sua carriera, come testimoniano opere quali Deaths and Entrances (1943), Appalachian Spring (1944), Dark Meadow (1946), Errand into the Maze (1947) che esplorano la complessità umana e sociale. L’immaginario visivo di American Document (1938) illustra il genio di Martha Graham: il racconto drammatico ha esplorato il concetto di ciò che significa essere americano. Attraverso la rappresentanza di importanti gruppi come i nativi americani, gli afro-americani, i puritani e l’integrazione di testi tratti da documenti storici, Graham è riuscita a catturare l’anima del popolo americano.
Durante la sua lunga e illustre carriera, ha creato 181 coreografie, che continuano a ispirare il pubblico e generazioni di artisti. Nel 1986, è stata insignita del Local One Centennial Award per la danza dai suoi colleghi di teatro, premio assegnato solo una volta ogni 100 anni. Durante il Bicentenario le è stata tributata la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti, la Medaglia della Libertà. Nel 1998, il Time l’ha nominata «danzatrice del secolo». Fu la prima ballerina ad esibirsi alla Casa Bianca, catturando lo spirito di una nazione e ampliando i confini della danza contemporanea.

JANET EILBER Direttore artistico
È stata nominata direttore artistico del Center nel 2005. La sua direzione si è focalizzata sul creare nuove forme di accesso del pubblico ai capolavori di Martha Graham. Queste iniziative comprendono la creazione di programmi contestuali, nuove partnership, uso di nuovi media, commissioni ed eventi creativi come Lamentation Variations e Prelude and Revolt. Negli anni passati della sua carriera come prima ballerina della Compagnia, ha lavorato a stretto contatto con la coreografa, danzando in alcuni dei ruoli più importanti, talvolta creati da Graham proprio per lei. Ha danzato alla Casa Bianca, è stata partner di Rudolf Nureyev ed è stata la protagonista di tre programmi per Dance America. Accanto al suo lavoro con Graham, ha recitato in film e a Brodway. Ha danzato per alcuni dei più importanti coreografi, fra cui Agnes de Mille e Bob Fosse e ha ricevuto quattro Lester Horton Awards per il suo lavoro di ricostruzione e interpretazione dei tradizionali ruoli della Modern Dance americana. È stata direttrice della Dana Foundation alla testa del fondo per il supporto dell’insegnamento agli artisti, contribuendo regolarmente alle pubblicazioni.

MARTHA GRAHAM DANCE COMPANY
Leader nello sviluppo della danza contemporanea fin dalla sua fondazione nel 1926 e basata sulla visione della pionieristica coreografa Martha Graham, la compagnia dà vita a uno stile senza tempo tipico della danza americana che ha influenzato generazioni di artisti e continua ad affascinare il pubblico. Graham e la sua compagnia hanno ampliato il vocabolario della danza contemporanea e cambiato per sempre l’ambito di questa forma d’arte, radicandola in contesti sociali, politici, psicologici e sessuali, e approfondendone l’impatto e la risonanza. È stata una risorsa senza pari nel far crescere molti dei principali coreografi e ballerini, tra cui Merce Cunningham, Erick Hawkins, Pearl Lang, Pascal Rioult, e Paul Taylor. I 181 lavori del repertorio di Martha Graham hanno anche coinvolto noti danzatori e performer come Mikhail Baryshnikov, Claire Bloom, Margot Fonteyn, Liza Minnelli, Rudolf Nureyev, Maya Plisetskaya e Kathleen Turner. La sua tecnica innovativa e lo stile inconfondibile hanno guadagnato il plauso del pubblico in oltre 50 paesi tra Nord e Sud America, Europa, Africa, Asia e Medio Oriente.
Oggi, la compagnia continua a promuovere lo spirito e l’ingegno di Martha Graham, abbracciando una nuova visione di programmazione che mette in mostra i capolavori di Graham insieme alle opere di recente commissionate ad artisti contemporanei ispirate all’eredità della Graham. Il repertorio della Compagnia include: Appalachian Spring, Lamentation, Cave of the Heart, Death and Entrances, Chronicle. Ha commissionato nuove opere, tra cui American Document (2010) e Lamentation Variations (2007). Programmi multimediali come La danza è un’arma (2010), un montaggio di diverse opere collegate attraverso il testo, ridefiniscono i confini della composizione di danza contemporanea.

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