Chiostro S. Abbondio
via Regina Teodolinda, 35
venerdì, 3 luglio – ore 18.30
Johann Sebastian Bach
da Sonata n. 1 in sol minore per violino BWV 1001
Adagio
Wolfgang Amadeus Mozart
Duetti per due violini sui temi de Die Zauberflöte e Don Giovanni
Franz Schubert
Trio per archi n. 2 in si bemolle maggiore D 581
Allegro moderato. Andante. Menuett – Allegretto. Rondò – Allegretto
Wolfgang Amadeus Mozart
da Le nozze di Figaro
Ouverture (arr. per quartetto d’archi)
Concerto per violino e quartetto d’archi n. 1 in si bemolle maggiore KV 207
Allegro moderato. Adagio. Presto
Salzburg Solisten
Luz Leskowitz, violino solista
Elena Issaenkova, violino e viola
Tatiana Isaenkova, violino
Werner Christof, viola
Irina Smirnova, violoncello
in ricordo di Sergio Zampetti
Fondati nel 1979 da Luz Leskowitz, i Salzburger Solisten hanno lo scopo di divulgare la musica da camera e solistica. I componenti occupano prestigiose posizioni musicali in tutta Europa, in qualità di prime parti di orchestra e come professori dei più importanti conservatori. Il gruppo si è esibito più volte in tutto il mondo nelle più prestigiose sale da concerto ed è l’ensemble residente del Castello Mirabell a Salisburgo, dove si svolge un festival musicale con circa 270 all’anno. Hanno collaborato con rinomati solisti di fama internazionale ed hanno inciso numerosi cd.
Luz Leskowitz è nato a Salisburgo da una famiglia di musicisti e, all’età di sei anni, ha iniziato lo studio del violino, perfezionandosi prima a Vienna, poi a Salisburgo, Lucerna e a Londra con Yehudi Menuhin. Dopo ottimi esordi a Londra, New York, Vienna, Berlino, Milano, diverse tournée concertistiche lo portano attraverso tutta Europa, in Medio Oriente, in Africa, negli USA nell’America Meridionale e in Estremo Oriente. Sotto l’influsso del Festival Menuhin a Gstaad, Luz Leskowitz ha fondato nel l970 il suo primo festival musicale Harzburger Musiktage, cui sono seguite molte altre rassegne. Ha inciso Cetra, Syrinx, Mirabell, Arte Nova, Demusica/Sony, EMI-Classics, BIS.
Suona un Ex-Prihoda Stradivarius del 1707.