Curiositas

Curiositas

Il Teatro Sociale verso la chiusura della Stagione Notte 2022-23 Natura est vita con uno spettacolo dedicato a Plinio il Vecchio in prima nazionale.

TEATRO SOCIALE
mercoledì, 3 maggio – ore 20.30
CURIOSITAS. Della vita e della morte di Plinio il Vecchio

Dopo aver dedicato l’intera Stagione Notte 2022-23 a Plinio Il Vecchio, famoso scrittore, ammiraglio e naturalista nato proprio a Como il 23 d.C., intitolandola con una sua citazione, Natura est vita, il Teatro Sociale di Como entra nel vivo delle Celebrazioni del Bimillenario Pliniano con lo spettacolo creato ad hoc per l’occasione.
Curiositas. Della vita e della morte di Plinio il Vecchio andrà in scena al Sociale di Como, mercoledì 3 maggio, ore 20.30.

Attraverso un racconto partecipato ed emozionante, la pièce, in prima nazionale, prodotta dal Teatro Sociale di Como in coproduzione con Atir, dipinge un affresco appassionato sulla vita di Plinio, le sue fragilità, il suo rapporto conflittuale con la natura, ma soprattutto la sua innata curiositas, che lo portava ovunque a togliersi il sonno per poter continuare a studiare e scrivere pagine di rara bellezza.
Su testo scritto dal drammaturgo comasco Giuseppe Di Bello e con la regia di Mattia Fabris, il pubblico vedrà in scena Arianna Scommegna, attrice tanto apprezzata, accompagnata alla chitarra dal musicista Massimo Betti.

Lo spettacolo prende spunto dalla morte di Plinio il Vecchio avvenuta nel 79 d.C., durante l’eruzione del Vesuvio che distrusse Ercolano e Pompei. Quel giorno Plinio, senza indugio, a capo della sua flotta, si dirige verso la sua stessa morte. Plinio perse così la sua vita, spinto dalla generosità, dal coraggio, ma soprattutto dalla passione per la ricerca scientifica; perché non poteva non assistere ad un simile fenomeno, perché non poteva perdere l’occasione di studiare e descrivere da vicino quegli strani vapori provocati dall’eruzione e di cui naturalmente nessuno poteva conoscere nulla.

Giuseppe Di Bello ha fatto un grande lavoro di ricerca su Plinio, lavorando poi su “un plot narrativo che potesse contenere il senso di alcune tra le sue pagine più significative e, al contempo e soprattutto, che potesse mettere in risalto la grandezza dell’uomo, la sua passione per il sapere e il desiderio di vivere una vita piena al servizio della conoscenza”.

Tra il Teatro Sociale di Como e Plinio esiste un forte legame.
Durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., Plinio si trovava a Miseno a capo della flotta imperiale romana. Con l’obiettivo di salvare dei suoi amici e, spinto da un’innata curiosità di osservare da vicino il fenomeno, partì e approdò a Castellammare di Stabia dove trovò la morte, soffocato dalle esalazioni del vulcano. È questa la scena raffigurata da Alessandro San Quirico, grande scenografo e pittore della prima metà del 1800, sul velario storico del Teatro, che viene calato e reso visibile nelle occasioni più importanti.

Sala Bianca
giovedì, 27 aprile 2023 – ore 18.30
I DUEMILA ANNI DI PLINIO IL VECCHIO
Conferenza a cura di Massimiliano Mondelli, presidente di Accademia Pliniana e
vicepresidente del Comitato per le Celebrazioni del Bimillenario pliniano e della Società Palchettisti
e il Prof. Luigi Picchi, autore di
Plinio il Vecchio. L’eredità di un illustre comasco scrittore, naturalista, ammiraglio.

 

TEATRO SOCIALE
mercoledì, 3 maggio – ore 18.30 ingresso libero
Il Velario Pliniano del Teatro Sociale di Como
Presentazione del libro di Alberto Longatti, edizione NodoLibri
promosso da Società Palchettisti, AsLiCo e Accademia Pliniana

 

Questi eventi si inseriscono negli appuntamenti promossi dal Comitato Nazionale per le celebrazioni dei duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio, in collaborazione con Teatro Sociale di Como – AsLiCo e Società Palchettisti.

TEATRO SOCIALE
mercoledì, 3 maggio – ore 20.30
Curiositas. Della vita e della morte di Plinio il Vecchio

Drammaturgia Giuseppe Di Bello

con Arianna Scommegna

Chitarra Massimo Betti

Regia Mattia Fabris

Scene Marianna Cavallotti

 

Produzione Atir e Teatro Sociale di Como-AsLiCo

 

in prima nazionale

NOTE SULLA DRAMMATURGIA
di Giuseppe Di Bello

Lo spettatore che verrà a conoscere o a riconoscere Plinio il Vecchio nel mio testo e che dopo le prime battute dello spettacolo potrà avere l’impressione di avere sbagliato serata, sappia che più mi immergevo tra le sue pagine e più mi rendevo conto della difficoltà di creare una drammaturgia sulla sua opera e sulla sua persona, entrambe estremamente complesse.

Il pericolo che più che un racconto emozionante ne uscisse uno sterile compendio era reale, visto che tutto ciò che ci resta di lui è praticamente una “enciclopedia” stracolma di fatti curiosi, strani e poco attendibili.

E così, con le idee più chiare solo rispetto a ciò che non avrebbe dovuto essere, ho cominciato a lavorare a un plot narrativo che potesse contenere il senso di alcune tra le sue pagine più significative e, al contempo e soprattutto, che potesse mettere in risalto la grandezza dell’uomo, la sua passione per il sapere e il desiderio di vivere una vita piena al servizio della conoscenza.

Insomma, tutto quello che mi aveva profondamente affascinato in Plinio ha preso forma nel racconto personale di un personaggio femminile che per risonanza e per puro amore, ha incarnato fino alla sua stessa fine il significato profondo dell’opera e dell’esistenza del “nostro” illustre “Vecchio”.

E allora lo spettatore si abbandoni con fiducia. In “Curiositas” Plinio è lì, in ogni pagina. A volte sovrapposto alle parole della nostra protagonista e altre volte lo ritroviamo tra una riga e un’altra, ma sempre pronto a regalarci delle emozioni.

NOTE DI REGIA
di Mattia Fabris

Plinio il vecchio…Quando ci hanno chiesto di fare uno spettacolo su Plinio il Vecchio la prima reazione è stata: e come facciamo? Come si fa a fare uno spettacolo su di un uomo vissuto più di 2000 anni fa e che ha scritto nientemeno che la prima enciclopedia che sia mai stata redatta al mondo? Migliaia e migliaia di pagine in cui è racchiuso tutto il sapere dell’epoca: astronomia, geografia, antropologia, zoologia, botanica, materiali, medicina, metallurgia, mineralogia, arte…tutto!

Ma non è solo la mole della sua opera che ci spaventava, quanto piuttosto la sua stessa natura: un’enciclopedia! Non è forse il “sapere enciclopedico” quello meno interessante, meno ambito, lontano da posizioni creative o critiche, insomma…la parola stessa suscita un’equazione istintiva: enciclopedia = noia. Come si fa a farne uno spettacolo?

Ebbene, tutto questo, forse, è vero ma… nel caso di Plinio il Vecchio, nulla è più sbagliato.

Non appena ci siamo messi al lavoro ci siamo subito accorti che la materia che avevamo di fronte era quanto di più lontano dalla noia o dal freddo sapere scientifico che potevamo immaginare. La cosa, a ben pensarci, non dovrebbe affatto stupire: quanta passione infatti, quanta quanto amore per le cose del mondo e per i suoi abitanti devono esserci dietro al lavoro di un uomo che, nel primo secolo dopo cristo, dedica la sua vita a studiare catalogare raccogliere ricercare…tutto.

Tanta passione. Tanto amore. Tantissimi.

É questo che ci ha più colpito quando abbiamo letto per la prima volta “Curiositas”, il testo che Pino di Bello ha scritto per questa occasione.

Pino è riuscito a trasferire quell’amore e quella passione con leggerezza e umanità. Lo ha fatto attraverso gli occhi di Adele, una giovane archeologa cresciuta negli anni ’50 e che, stregata e innamorata di Plinio e della sua opera ne ha ereditato lo sguardo e l’approccio al mondo. Uno sguardo sempre appassionato, vivo, entusiasta, attento agli altri. Capace infine di ricordare quanto grandi e sorprendenti siano le nostre potenzialità.

Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Così ci ammonisce Dante secoli dopo nella sua commedia. Beh, pochi come Plinio il Vecchio hanno onorato, ante litteram, quelle potenti terzine.

 

BIOGRAFIA GIUSEPPE DI BELLO Drammaturgo

Giuseppe Di Bello, regista, drammaturgo e musicista comasco, inizia il suo percorso teatrale con il Teatro Città Murata di Como nel quale resta per 20 anni e per il quale ha firmato testi e regie di molti degli spettacoli più significativi del gruppo tra i quali: “L’isola di A.”, “Pezzo di legno/Pinocchio”, “La guerra dei bottoni”, “L’antro del Teatro”, “Nozze di Luna” e “Prima che il gallo canti”.

Nel 2004 Giuseppe Di Bello lascia il TCM e fonda ANFITEATRO con il quale ha proseguito il suo personale percorso di ricerca sul Teatro di Narrazione producendo numerosi spettacoli tra i quali “1914-La tregua”, “Nelson”, “Pollo”, “Gaya”, “Con la luna sulle spalle”, “Fratellini”, “Tom Sawyer”, “Un dito contro i bulli”, “Family story”, “Mondo”, “Garò”.

Dal 2010 collabora con il Teatro Sociale di Como in qualità di drammaturgo, regista e docente creando eventi e spettacoli quali “Ti Co Sa” e il serial teatrale “Lo strano caso della donna che morì due volte”.

Sempre in qualità di drammaturgo e regista, collabora anche con diverse compagnie per la realizzazione di spettacoli, spesso indicati tra le migliori produzioni nazionali di Teatro per le Nuove Generazioni e apprezzati e rappresentati nei principali Teatri e Festival e nelle più importanti rassegne nazionali.

 

BIOGRAFIA MATTIA FABRIS Regia

Nato a Genova nel 1973, si diploma alla “scuola civica d’arte drammatica Paolo Grassi” di Milano, corso attori. Durante la scuola ha l’occasione di lavorare con vari registi quali Gabriele Vacis, Giampiero Solari, Gigi Dall’Aglio e Armando Punzo, Giuseppe Bertolucci.

Dall’autunno 2000, con la compagnia A.T.I.R., conduce seminari di formazione teatrale, in varie città di Italia, per attori professionisti e non. Collabora come insegnante presso la scuola di recitazione “Campo teatrale” di Milano. Conduce seminari di formazione nelle aziende “Wnind” e “Accenture” per conto della società di formazione “Mosaic”. Dal 2001 conduce un corso di formazione teatrale per persone con disabilità psicofisiche e mentali e i loro educatori, in collaborazione con la cooperativa sociale “Comunità Progetto”. All’interno della compagnia A.T.I.R. è anche trainer fisico del gruppo

ESPERIENZE TELEVISIVE E CINEMATOGRAFICHE

  • 1997 protagonista nel lungometraggio in pellicola “La strada davanti” di S.Fusi e M.Noris.
  • 1997 figurante speciale in “Il conto di Montecristo”. Produzione R.A.I. Regia di U.Gregoretti
  • 1998 protagonista nella pubblicità del corso di inglese “De Agostini”
  • 2002 Ruolo secondario nella fiction televisiva “Le stagioni del cuore”. Produzione Mediaset. Regia di A.Grimaldi
  • 2007 Ruolo secondario nel film di P. Greenaway per la  “Venaria Reale – Reggia”

ESPERIENZE TEATRALI:

  • 1996/97 Ruolo di comprimario in “La rosa tatuata” Regia Gabriele Vacis con Valeria Moriconi e Massimo Venturiello.
  • 1997 Socio fondatore dell’associazione teatrale A.T.I.R.
  • 1998 “Romeo e Giulietta” nel ruolo di Romeo. Regia Serena Sinigaglia. Presentato in molti teatri in Italia e all’estero tra i quali: 1999 teatro Duse di Genova e teatro Carignano di Torino, 2000 teatro Valle di Roma, 2001 teatro dell’Elfo a Milano, teatro Globe di Neuss (Germania) , teatro di Hvar (Croazia), festival universitario di Colonia.
  • 1998 “Come un Cammello in una Grondaia”, da “Lettere di condannati a morte della resistenza europea” di Malvezzi e Pirelli. Regia Serena Sinigaglia.
  • 1998 “Baccanti” da Euripide. Regia Serena Sinigaglia. Realizzato in collaborazione con il “Festival d’autunno di Vicenza” e l’accademia d’arte drammatica di Tirana. Rappresentato a: Vicenza, Pescara, Cagliari, Aosta, Vienna Milano e tournée in Albania (Tirana, Corcia, Valona)
  • 1999 “Where is the wonderful life” di Renata Ciaravino. Regia Serena Sinigaglia.
  • 1999 “Semplicemete no”, da “lettere di condannati a morte della resistenza europea”, di Malvezzi e Pirelli. Regia Serena Sinigaglia in collaborazione con la compagnia francese “Lorsque cinq ans”. Rappresentato al teatro Franco Parenti di Milano, TNT di Bordeaux, Festival Teatrale di Gerusalemme.
  • 2001/2002 “Re Lear” di Shakespeare. Regia Serena Sinigaglia. Rappresentato al teatro Lauro Rossi – Macerata, Teatro Settimo – Torino, teatro Gobetti – Torino, Teatro Valle – Roma
  • 2002 “Autobhan”, di P.V.Tondelli. Monologo. Regia di Mattia Fabris. Teatro comunale di Busto Arsizio, Treviglio, teatro delle Moline di Bologna.
  • 2002/2003 “Vocazione” al Teatro Stabile di Torino. Regia Gabriele Vacis
  • 2004/2005 “Troiane” di Euripide con inserti tratti da “Iliade”. Regia Serena Sinigaglia. Teatro Sociale di Como, Teatro dell’Elfo di Milano, Teatro Donizzetti di Bergamo, etc..
  • 2006/2007 “1989, crolli”, di Serena Sinigaglia. Regia Serena Sinigaglia, Teatro dell’Elfo 2007 “Donne in parlamento”, di Aristofane. Regia Serena Sinigaglia. Piccolo teatro di Milano, Festival di Carnuntum (austria)
  • 2008/2009 “La fine di shawuot”, di Stefano Massino. Regia Cristina Pezzoli.
  • 2010 “diadainconsupertrafra Shakespeare”. Di Serena Sinigaglia. Regia Serena Sinigaglia. Piccolo Teatro di Milano
  • 2010 “Glenn Garry Glen Ross” di D.Mamet. Regia Cristina Pezzoli. Festival delle colline di Asti
  • 2010 “Nozze di Sangue”, di F.G. Lorca. Regia Serena Sinigaglia. Teatro Stabile di Sardegna, Teatro Ringhiera (Mi)
  • 2011 “Romeo e Giulietta” di W. Shakespeare, regia Serena Sinigaglia Teatro Della luna di Milano e Teatro Valle di Roma
  • 2011 “La Fiaccola sotto il Moggio” di G. D’annunzio.
  • 2012 “Ribellioni Possibili” di L. Garcia, teatro Sociale di Como, Teatro ringhiera di Milano
  • 2012 “(S)legati”, di Jacopo Bicocchio e Mattia Fabris. Premio last seen e vincitore Festival di Teglio 2015
  • 2012 – 2013 “Italia anni dieci”. di Edoardo Erba. Regia Serena Sinigaglia. Teatro ringhiera di Milano e Corte Ospitale di Ribiera.
  • 2013 – 2014 “Chi sei tu?” Regia Gabriele Vacis
  • 2014-2015 “Utoya” di Edoardo Erba, regia Serena Sinigaglia, produzione Metastasio di Prato.

 

BIOGRAFIA ARIANNA SCOMMEGNA Attrice

Nata a Milano il 15 novembre 1973 si diploma come attrice nel 1996 presso la “Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi”.

Premio Lina Volonghi ’96, premio della Critica 2010, Premio Hystrio 2011, Premio Ubu 2014, Premio Le maschere del Teatro 2022.

Onoranza Civica Gelso D’Oro 2021 Cernusco S/N, Milano.

Dal 1996 è socia fondatrice della compagnia teatrale Atir di Milano, con la quale realizza oltre a numerosi spettacoli anche progetti di carattere sociale. Nel novembre 2021 viene nominata Direttrice Artistica con Mattia Fabris e Nadia Fulco Atir Teatro Ringhiera.

Dal debutto di Romeo e Giulietta nel 1996 è diretta da Serena Sinigaglia in decine di spettacoli su testi contemporanei e della tradizione classica, da Supplici, Troiane e Baccanti di Euripide prodotti da Atir a  Macbeth nel ruolo di Lady Macbeth, produzione Teatro Stabile di Bolzano, Il Nodo di Johnna Adams, produz. Società per Attori/Goldenart, Utoya di Edoardo Erba, produz. Teatro Metastasio di Prato, Donne in Parlamento di Aristofane, produz. Piccolo Teatro di Milano. Con la produzione di Atir realizza inoltre sempre con la regia di S. Sinigaglia: Lear – ovvero tutto su mio padre nel ruolo di Cordelia, Matto e Lear di W. Shakespeare, Qui città di m. monologo di Piero Colaprico, Di A Da In Con Su Per Tra Fra Shakespeare della stessa Sinigaglia, Potevo essere io di R. Ciaravino.

Partecipa come attrice, in molte occasioni in ruoli da protagonista, a numerosi allestimenti di registi di primo piano della scena nazionale e internazionale.

Tra gli spettacoli si segnala con la regia di Valerio Binasco Ifigenia, Euripide per il quale riceve il Premio Le maschere del Teatro 2022; Night bar – quattro atti unici di H.Pinter, Teatro Metastasio Prato e L’Intervista di Natalia Ginzburg, Teatro Stabile di Torino;

Ritorno a casa di H. Pinter, con la regia di Peter Stein, interpreta il ruolo di “Ruth” per il quale riceve il premio Ubu 2014 come miglior attrice protagonista.

Antigone Sofocle, diretta da Gigi Dall’Aglio con la cui regia l’attrice si era già confrontata per Cleopatràs e Mater Strangosciàs di Testori, grazie ai quali riceve i prestigiosi riconoscimenti: Premio Nazionale dei Critici 2010 e Premio Hystrio 2011.

Misery, con la regia di Filippo Dini Teatro Due di Parma, Stabile di Torino e Genova;

La Molli, divertimento alle spalle di Joyce, con la regia di Gabriele Vacis;

…E bastava un’inutile carezza a capovolgere il mondo recital da testi di Piero Ciampi, regia di Massimo Luconi Festival di Radicondoli;

Madre Coraggio di Brecht, nel ruolo di “Yvette” per la regia di Cristina Pezzoli;

E’ interprete di Matilde e il tram per San Vittore, regia di Renato Sarti, Piccolo Teatro di Milano. Per la regia di Veronica Cruciani ha recitato ne Il ritorno di Sergio Pierattini, in La Palestra ore 18.00 di Giorgio Scianna, mentre è una delle due protagoniste di Due donne che ballano di di J.M Benet.

Diretta da Paolo Bignamini, si confronta con Magnificat di Alda Merini.

Nel 2020 interpreta il ruolo del Narratore nell’Opera Lirica Zaide di Mozart con la regia di Graham Vick – prodotta dai Teatri di OperaLombardia e Teatro dell’Opera di Roma.

All’attività teatrale Scommegna affianca la partecipazione a produzioni cinematografiche: nel 2020 Tolo Tolo di Checco Zalone. Con la regia di Silvio Soldini partecipa nel 2021 nel film 3/19 e nel 2017 Il colore nascosto delle cose. Nel 2016 Fai bei sogni di Marco Bellocchio. Nel 2013 La variabile umana di Bruno Oliviero. Nel 2011 Scialla! di Francesco Bruni. Nel 1999 Il dolce rumore della vita di Giuseppe Bertolucci.

 

BIOGRAFIA MASSIMO BETTI Chitarra

Chitarrista, compositore, arrangiatore.

Consegue il Diploma Accademico di II° livello in Musica Jazz, presso il Conservatorio di Como. Studia con Roberto Cecchetto, Paolo Silvestri, Ramberto Ciammarughi.

Frequenta il corso di composizione sperimentale presso la Scuola Civica di Milano con il M° Carlo Pessina.

Partecipa a seminari e masterclass con i jazzisti: Stefano Battaglia, Giancarlo Schiaffini, Sandro Gibellini, Andrea Dulbecco, Tommaso Lama, Tiziano Tononi.

Dal 2002 lavora in ambito teatrale e musicale come chitarrista, compositore, arrangiatore.

Collabora tra gli altri con Serena Sinigaglia, Francesco Micheli, Alberto Mandarini, Michela Marelli, Filippo Soldi, Ida Marinelli, Gioele Dix, Davide Vendramin, Ugo Martelli, Alfonso Caiani, Wally Allifranchini, Filippo Valnegri, Eloisa Manero, Marco Bianchi, Stefano Zambon, Sara Calvanelli, Mattia Fabris, Arianna Scommegna, Umberto Odone, Raffaele Romano, Riccardo Chiaberta, Graziano Gatti, Fausto (Faust’O) Rossi.

Partecipa a svariati spettacoli ideati da ATIR Teatro Ringhiera (vincitrice Ambrogino d’Oro 2012), Piccolo Teatro di Milano (“Meglio il nuovo oggi” con Gioele Dix e “La cimice” con Paolo Rossi), Compagnia Dionisi, Mate Teatro, Teatro In-Folio, Cooperativa Estia, Campo Teatrale.

Ha suonato in molti festival musicali e teatrali tra cui: Festival Mittelfest di Cividale del Friuli 2005 (Dir.Art.Moni Ovadia), Tennesse Williams Theatre Festival 2012 Provincetown – Boston (U.S.A.), Festival Jazz di Como, Lago Maggiore Jazz (supporto Eliane Elias Trio), Taste  in jazz (supporto Gianluigi Trovesi), Fiato ai Libri., Festival teatrale di Asti.

Ho composto le musiche dello spettacolo “Troiane” con la regia di Serena Sinigaglia. Premio Hystrio miglior spettacolo 2005. Tra le altre rappresentazioni: Milano, Roma, Praga, Berlino, Vienna, Salisburgo.

Collaborazione alla composizione delle musiche per Draw Not War, documentario sulla cooperazione tra i popoli. Progetto e regia di Matteo Valenti. Selezionato in molti festival cinematografici internazionali: Orlando, Los Angeles, New York, India, Jakarta, Weimar.

All’attivo incisioni discografiche in qualità di chitarrista e arrangiatore tra cui: Faust’O, Parker’s Picks (ospite Wally Allifranchini), Bleach 4th, Pictures Trio.

Insegna strumento, teoria e armonia.

 

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